America oggi Magazine – 12 giugno 2005

FINALMENTE un corso di lingua italiana studiato per le High School Usa secondo i criteri didattici vigenti al di qua dell’Atlantico! Molte case editrici si erano cimentate in questo sforzo solo apparentemente semplice; ci sono state in questi ultimi tempi (soprattutto da quando è stato istituito l’AP-Advanced Placement- anche per il nostro idioma) un’infinità di pubblicazioni, creando confusione e tra cui era difficile anche solo il districarsi. Ora, invece, grazie agli sforzi congiunti di diverse studiose, si può affermare con convinzione che “finalmente ci siamo!”. Il corso, <<Ci@o.it>> (Mirtilli Morgana, Mara Saviotti e Maria Grazia Fumagalli) e <<Superci@o.it>> (Mirtilli Morgana, Claudia Boselli e Mara Saviotti), è quello che davvero risponde alle esigenze di studenti e insegnanti di italiano dall’asilo alla High School.

Per la cronaca, la prima metà del corso (<<Ci@o.it>>), riservata alla fascia K-8, dall’asilo, cioè, all’ultimo anno di “Middle School”, è già in uso qui negli Usa dove, nel 2003 e 2004, è stato presentato con successo all’ACTFL (American Council on the Teaching of Foreign Languages). Sulla scia di questo accoglimento più che favorevole, si è provveduto alla sua continuazione ideale con <<Superci@o.it>>, “studiato” espressamente per la fascia 14-18 anni e che sarà disponibile nella sua completezza entro il prossimo settembre.

Creato da studiose e ricercatrici italiane con ottica soprattutto (se non totalmente) diretta verso gli Stati Uniti, il corso <<Superci@o.it>> è una vera e propria “sfida” a rendere reale l’insegnamento della lingua a livello di liceo. Questo testo, a differenza di tanti testi universitari, presenta il curriculum attraverso una ricchezza di materiali davvero incredibile, inclusi Internet, le risorse multimediali, CD-Rom, e il continuo ricorso all’interdisciplinarietà. Inoltre c’è una guida per gli insegnanti, paragonabile a quelle per l’insegnamento di tutte le altre lingue (spagnolo, francese, etc.), che coordina tutte le attività con consigli, ampliamenti ed attività supplementari. Il tutto “tarato sugli obiettivi dei programmi ministeriali americani relativi agli insegnamenti della lingua straniera”.

I due corsi sono pubblicati dal Gruppo Editoriale La Scuola di Brescia

[www.lascuola.it – un catalogo di testi scolastici davvero stupefacenti -, oppure www.ciaoit.com].

 

*** Stralci di intervista ***

Come è nato questo imponente progetto didattico?
<<Il nostro corso – ci dicono le autrici – trae origine dalla trentennale esperienza, dagli studi, e dalle ricerche-azione della Fondazione IARD nell’ambito dell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera o lingua seconda. Tali ricerche hanno cercato di definire, sperimentandoli sul campo, i principi e le strutture che governano l’apprendimento di una nuova lingua in vari contesti, a partire dagli apporti metodologici e didattici forniti dal panorama attuale della riflessione pedagogico-linguistica>>
Com’è stato affrontare il passaggio dalla “ lingua madre alla lingua straniera”?
<<La lingua, ogni lingua, è da considerarsi simultaneamente strumento del pensiero, mezzo per stabilire rapporti sociali, modalità di espressione e di comunicazione, e, infine, oggetto culturale. Da un punto di vista culturale, ogni lingua rappresenta una “visione del mondo”, non statica, ma dinamica: si modifica e si dilata nel tempo e nello spazio; dà luogo a significati, simboli e metafore; si articola sul versante psicologico e personale e in dimensione culturale e sociale.

I nostri accorgimenti? Offrire il più possibile allo studente una “comunicazione naturale”; impostare il dialogo su interazioni concrete che potrebbero riferisti a madrelingua di pari età; fare domande che spingano a rispondere in modo diretto e chiaro; non correggere la pronuncia o la grammatica nel momento in cui gli studenti elaborano i dialoghi, ma individuare momenti successivi per la riflessione guidata: e, pur di agevolare la comunicazione e la compiutezza del messaggio, accettare, almeno inizialmente, anche integrazioni non verbali>>.

Come funziona il rapporto tra lingua italiana e intercultura?
<<Le pagine specifiche di cultura dall’Italia sono occasione di confronto tra il modo di vivere italiano, quello statunitense e, in alcuni casi, quello di altri popoli e nazioni>>.

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È proprio questa la linea su cui va a muoversi anche <<Superci@o.it>>. Il corso, come già detto, è diretto principalmente agli studenti di High School, ma può anche essere usato da quelli della Middle School. Si tratta di quattro volumi, uno per ogni anno scolastico, arricchiti da una serie infinita di aiuti e materiali d’apprendimento. Ogni livello del corso è organizzato secondo “un’unità didattica con un tema centrale”, e tutte le attività linguistiche e culturali sono studiate e realizzate intorno a questa “colonna tematica portante”. Punto di partenza per ogni fase d’apprendimento è la reale esperienza di vita dello studente e i suoi particolari interessi. Il tutto, ovviamente, si evolve a seconda dei risultati psicologici, educativi, sociali e di apprendimento raggiunti.

Ogni unità viene introdotta da una doppia pagina illustrata che rappresenta una situazione relativa alla vita quotidiana degli studenti; vi sono svolte attività d’ascolto e si dà modo agli studenti di inter-agire con quanto v’è illustrato, sviluppando e migliorando così la pratica linguistica. V’è anche un apposito vocabolario che registra tutte le parole usate e riguardanti la terminologia, il lessico e le forme linguistiche funzionali dell’unità in questione. A ciò segue una sezione di cultura italiana, per integrare la conoscenza linguistica e stimolare gli interessi conoscitivi degli studenti verso il Bel Paese; il tutto è svolto secondo precisi criteri di interdisciplinarietà e si avvale di un vastissimo materiale grafico e fotografico studiato per catturare le capacità osservative degli studenti, che finiscono così col saperne sempre di più sulle nostre cultura e società.

E “dulcis in fundo”, anche un laboratorio ove poter mettere subito in pratica quel che si è appena appreso.

Da sottolineare l’importanza dei metodi di comunicazione che più riescono a raggiungere i goal didattici prefissati, usando il più possibile materiali forniti e/o suggeriti (attività che facilitano al conversazione, riferimenti alla grammatica e alle strutture del linguaggio, occhio alla cronaca e all’attualità del momento, “lucidi”, etc.). Il tutto per tenere sempre viva l’attenzione degli studenti, incoraggiarli a partecipare attivamente stimolandone gli interessi e, al contempo, favorendo la memorizzazione di funzioni e termini linguistici – anche quelli di maggior difficoltà – inserendoli continuamente in un contesto di vita reale.

Parleranno allora tutti italiano gli studenti di High School? Certamente no, ma quelli che potranno usare i testi di questo programma certo avranno dalla loro uno strumento unico e impareggiabile che sembra davvero, con buona pace dei responsabili dei programmi ministeriali degli Stati Uniti, non mancare d’alcunché.